Come nasce il Parmigiano Reggiano D.O.P.?

Come nasce il Parmigiano Reggiano D.O.P.?

Come nasce il Parmigiano Reggiano DOP: dalla mungitura alla stagionatura

Il Parmigiano Reggiano DOP è molto più di un formaggio: è un simbolo della tradizione e della cultura italiana, apprezzato in tutto il mondo per il suo gusto unico e le sue proprietà nutrizionali. Ma come nasce questo straordinario prodotto? Scopriamo insieme il processo produttivo che, seguendo metodi antichi e rigorosi, dà vita al re dei formaggi.

Il latte: una materia prima di qualità

Il Parmigiano Reggiano DOP inizia il suo viaggio nelle campagne delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e zone limitrofe. Solo il latte proveniente da vacche allevate in queste zone può essere utilizzato per produrre questo formaggio: le mucche vengono, infatti, nutrite con foraggi freschi e fieno locali, il che garantisce la qualità del latte, che deve essere rigorosamente crudo e parzialmente scremato.

La lavorazione in caldaia: il cuore della produzione

Il latte della mungitura serale, lasciato riposare e affiorare durante la notte, viene unito a quello della mungitura del mattino. Questa miscela viene versata in grandi caldaie di rame, dove si aggiunge caglio naturale e siero innesto, ottenuto dalla lavorazione del giorno precedente. Inizia così il processo di coagulazione, che dura circa 10-12 minuti.

Dopo la coagulazione, il latte cagliato viene spezzettato in granuli molto fini grazie all’utilizzo di uno strumento chiamato “spino”. A questo punto, la massa casearia viene riscaldata a una temperatura di circa 55°C per favorire la formazione della pasta. Una volta raggiunta la consistenza desiderata, il formaggio viene lasciato riposare sul fondo della caldaia per essere successivamente raccolto.

La formatura e la salatura: dalla cagliata alla forma

Il formaggio ottenuto viene estratto dalla caldaia e suddiviso in due forme gemelle, che vengono avvolte in teli di lino e inserite in fascere di legno o metallo, dove prenderanno la loro tipica forma circolare. Dopo un breve riposo, le forme vengono immerse in una soluzione di acqua e sale, in un processo chiamato salatura in salamoia, che dura circa 20 giorni. Questa fase è fondamentale per la conservazione del formaggio e contribuisce alla formazione della crosta naturale che lo proteggerà durante la stagionatura.

 

La stagionatura: il tempo della perfezione

Il Parmigiano Reggiano DOP deve affrontare un periodo di stagionatura che va da un minimo di 12 mesi fino a oltre 48 mesi. Le forme vengono riposte in appositi magazzini, dove riposano su scaffali di legno. Durante questo periodo, il formaggio sviluppa le sue caratteristiche organolettiche uniche: la crosta diventa dura e dorata, mentre l’interno acquisisce una struttura granulosa e friabile, con aromi complessi che variano in base alla stagionatura.

Ogni forma viene costantemente monitorata e, al termine dei primi 12 mesi, subisce il controllo rigoroso del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano. Solo le forme che superano l’esame possono essere marchiate a fuoco con il simbolo DOP, che ne certifica la qualità e l’autenticità.

Conclusione

Il Parmigiano Reggiano DOP è il risultato di un processo artigianale tramandato da secoli, che unisce tradizione, esperienza e attenzione alla qualità. Dalla selezione del latte fino alla lunga stagionatura, ogni fase è fondamentale per creare un formaggio che rappresenta l’eccellenza italiana. Al Caseificio del Parco siamo fieri di offrire Parmigiano Reggiano DOP di altissima qualità, nato dal rispetto per la tradizione e la passione per il nostro lavoro.

 

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